GNOCCHETTO

E' il figlio di un pregiatissimo, squisito e quasi introvabile fagiolo rampicante coltivato tradizionalmente nei piccoli orti familiari sui monti tra Umbria, Lazio ed Abruzzo, così chiamato per la forma che spesso richiama quella tronca degli gnocchi fatti a mano.
Era anche chiamato 'fagiolo a pisello', sempre per quella sua caratteristica, propria dei piselli, di avere all' interno dei baccelli i semi che si toccano l' un l' altro, col risultato di avere quindi le estremità non appuntite o arrotondate, ma schiacciate, tronche.
Questa caratteristica si trova ancora in qualche seme del nostro gnocchetto, che da quello è derivato incrociandolo con il cocco bianco per renderlo nano e quindi più agevolmente coltivabile.
Da questo infatti non differisce molto nell' aspetto, pur conservando dell' altro molte caratteristiche: risulta compatto alla cottura, di pasta e pelle finissima al palato e dal gusto unico ed inimitabile.
Per queste sue caratteristiche e per distinguerne l' utilizzazione rispetto al cocco bianco, noi suggeriamo di consumarlo intero, e di usare il secondo per passati e vellutate, pur essendo ambedue validissimi in ogni versione.