Spello 'Roveja' peas

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La roveja è un pisello selvatico, dal seme di colore variegato, dal marroncino al giallo, dal verde al nero, il cui sapore ricorda quello della fava e del cece.
E' un legume quasi scomparso, ritrovato e rimesso in coltivazione recentemente, che si coltivava in piccoli appezzamenti vicino casa ed era utilizzato nell' alimentazione delle popolazioni di montagna come apporto proteico
La roveja probabilmente proviene dal Medio Oriente e più precisamente da quella regione, nota come Mezzaluna fertile, compresa tra il Caucaso e la Mesopotamia ed ha rappresentato, insieme a lenticchia, orzo e farro, la base dell’alimentazione umana dal neolitico.
Sia i Greci che Romani la considerarono una delle verdure più prelibate, come testimoniano gli scritti del greco Teofrasto e dei romani Plinio e Columella.
Insieme ai legumi più conosciuti, la roveja era in passato largamente diffusa in tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana. Questo tipo di pisello, oltre ad essere coltivato, cresceva e cresce tuttora, in modo spontaneo, nei prati e lungo le scarpate.
Si consuma sia macinata ottenendo una farina con cui si fa una polenta dal gusto marcato, tendente all’amarognolo detta farrocchiata, (da far, termine riservato, nell’antica Roma, a tutte le farine panificabili e commestibili); sia intera, come i normali piselli: come minestrone con la pasta (o col riso), come contorno (di carne o di pesce) o come purea ed in tutti gli altri modi in cui si esprimono la tradizione culinaria e la fantasia dei cuochi.